In questo ambito parleremo del set-up della nostra fotocamera per realizzare immagini aeree. Se abbiamo una buona fotocamera, prima di decollare dovremo prendere alcune decisioni per poter realizzare al meglio le immagini, dal momento che in volo non è possibile modificare alcuni parametri.
Di cosa ci dobbiamo preoccupare?

Sono domande comuni: in realtà i vincoli sono relativi, e fanno quasi sempre capo alle restrizioni burocratiche che ENAC impone: 70 metri in altezza (sembrano pochi, in realtà con un buon grandangolo nell’inquadratura può starci comodamente un campo di calcio…) e 200 metri per quanto riguarda la distanza orizzontale, sebbene venga imposto il cosiddetto “Volo a Vista”, che impone di tenere sempre in contatto visivo diretto il nostro mezzo.

Avendo a bordo un sistema GPS, è ovviamente possibile per un drone impostare una rotta programmata. Questo genere di utilizzo si imposta generalmente per applicazioni di rilevamento su terreni, ispezioni o monitoraggio ambientale. In questa maniera è possibile coprire territori molto vasti impostando delle rotte a “S” che analizzano il terreno sottostante, per poi raccogliere i dati ed unirli per avere un quadro completo dello stato del territorio sorvolato.

Un drone, al giorno, d’oggi, può mantenersi in volo solo per una manciata di minuti. La tecnologia delle batterie LiPo (Polimeri di Litio) ha fatto e sta tuttora facendo passi da gigante, tuttavia la capacità di queste batterie è relativa e può mantenere in volo un drone per un periodo che può variare fra i 10 e i 40 minuti.